sabato 3 maggio 2014

GIALLOROSSI

Ancora ai Giovanotti  la carrese 2014  i giallorossi  primi  secondi i Giovani  e  ultimi i Giovanissimi

giovedì 6 marzo 2014

disincanto

Provengo da una famiglia di sinistra, mio padre socialista convinto dei tempi di De Martino , mia madre comunista già affascinata dal PCI  di Berlnguer. Giovanissimo  entrai per la prima volta in sezione in occasione di uno sciopero dei braccianti locali  ,raccoglitori di olive che chiedevano un più giusto salario e le otto ore di lavoro. Mi si aprì un mondo nuovo . Ci dicevano i vecchi compagni : organizzatevi perchè avremo bisogno di tutta la vostra forza, di tutta la vostra intelligenza di tutto il vostro entusiasmo e in seguito quando il segretario Velio mi diede la tessera del  PCI ho vissuto  l'iscrizzione al partito, così come quella di tanti altri, come una scelta importante  ,una scelta libera  definitiva impegnativa e di parte. Ero entrato in una comunità , una grande famiglia di liberi  che mi caricava di fiducia,  per il futuro ,lottare per una società più eguale per un mondo più libero mi emozionava ,cosa che poi mi avrebbe accompagnato per tutta la vita.  Dopo la morte di Belinguer  e dopo la caduta del muro di Berlino si decise di abbandonare nome e simbolo del PCI  se pure consapevole della necessità della svolta, sperimentai per la prima volta lo smarrimento il senso di sconfitta, un dolore lacerante e poi  delusioni  su delusioni  fino ad accettare, dopo anni  che il partito sperimentava vane ricerche di vie nuove, e non a cuor leggero, la tessera del PD, del nuovo partito della sinistra plurale, il grande partito del futuro. La grande comunità della sinistra apriva le porte ad una altra componente importante della nostra società ,quella del cattolicesimo riformista , una operazione ambiziosa ma mai del tutto  condivisa sia dall'apparato che dagli stessi elettori , ma sopratutto dalla dirigenza proveniente dall'ex PCI .Per il limite e l'incapacità di sintesi politica e di progettualità , mentre andavano affermandosi sempre più come casta. Il popolo della sinistra dopo aver combattuto per venti anni il Berlusconismo  si ritrova oggi con i suoi rappresentanti  che non solo impediscono l'elezzione di Prodi ma non riescono neppure a produrre  un competitore e una politica efficace nella gara alla leaderscip del PD  e al  giovane rampante che, prima scala la casta con le tecniche della casta ,facendosi votare alle primarie del partito da chiunque passa per strada e poi , arriva direttamente a Palazzo Chigi senza passare per nessun vaglio elettorale.Ora di fronte all'attualità di un governo con a capo il segretario del PD, che chiede la fiducia al parlamento in modo plateale a conferma della sua natura di prodotto e soggetto televisivo, facendo un comizio retorico sul coraggio e la trasparenza, promettendo riforme e provvedimenti a breve scadenza ma, mantenendosi sul vago sui punti del  suo programma e sui mezzi per attuarlo.  Dubito che questo specialista della modernità voglia veramente cambiare rotta e adoperarsi per migliorare le condizioni  e le aspettative nel segno dell'equità del popolo tutto. Credo invece che cercherà di muoversi nella continuità delle politiche che hanno dominato fin'ora  che sono le responsabili della crisi economica e sociale del nostro tempo e che tanti disagi e tante vittime hanno provocato trà gli ultimi ,e non solo. A questo punto vivo il PD sempre più con disincanto, ma forse questo è un mio problema. Staremo a vedere.  a.s.

lunedì 27 gennaio 2014

Frammenti di vetro



La cecità piu assoluta, cecità di occhi ,cecità di cuore , cecità di sensi, dinanzi  a un dramma che colpisce come un anestetico una intera comunità. Una vicenda che ci confonde, ci aliena ,che ci pone domande. Delicati frammenti di vetro che ci infilzano giorno dopo giorno , lacrime di vetro , lacrime di cemento. lacrime di coccodrillo, e tuttavia qualcuno  ancora prova un assurdo gioco di posizionamento e di parte che certo non aiuta ne la comunità ne la verità. Già la verità, ma le persone non indossano maschere, sono le maschere ad indossare le persone purtroppo, e così facendo non fanno altro che perdersi in pettegolezzi  in'utili  spesso individuando nel più debole il  colpevole e quasi mai la  vittima. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se la  presunta vittima  avesse  avuto  provenienza diversa il supporto di  famiglia e amicizie considerate importanti  e quantitativamente che economicamente, probabilmente una inversione di parte il carnefice diverrebbe vittima e viceversa. Allora dovè la verità ?  Non tocca a noi  stabilirlo , per questo ci sono gli organi  preposti . Quello che tocca a noi  cittadini  discutere  è della deriva culturale e sociale che da tempo  vige nella nostra piccola comunità  di cui  la brutta vicenda  venuta fuori  qualche settimana fà e che ha visto l'interesse dei midia locali e nazionali  non è che l'ultimo frammento di vetro .  a.s.

domenica 5 gennaio 2014

caos

    Probabilmente è un bene non essere del tutto consapevoli della propria sofferenza. C'è un filo sottile che sa tenere unite la ragione ed un senso della responsabilità, ed è sufficiente per conservare un insieme di sensazioni che fanno si, ci sia sangue che scorra in tutte le direzioni. È necessario che quel filo non si spezzi  mai. Il dolore per una mancanza sa rendere vegetali, prima che folli; tra il rimpianto di anni perduti in rassegnazione e poca coscienza del vivere, e una piccola dose di rabbia che stringendo i pugni al massimo, sa ricordarci quanto si è stati sbagliati.C'è un posto,un angolo che è necessario tenere pronto per l'evenienza, una porta da tenere necessariamente sempre aperta per non impazzire . Un angolo dove non  figura l'ordine delle cose, dove i pezzi del puzzle sono sparsi ovunque,un caos dove abbandonarsi per qualche istante, chiudere gli occhi e rimanere immobile per qualche minuto e poi ricominciare consapevole che è il caos che tiene in ordine la vita e,lasciare tutto così, c'è sempre tempo per sistemare le cose, dopotutto domani è un'altro giorno.

mercoledì 1 gennaio 2014

A CENA TRA COETANEI

Portocannone 28 Dicembre .Essere  dello stesso paese, l'aver frequentato gli stessi luoghi la stessa scuola le stesse tradizioni  esprime un senso di appartenenza se poi si è coetanei  questa appartenenza la si sente ancora di più .Le persone a cui tieni che conosci dall'infanzia che spesso hanno condiviso un breve periodo di scuola di gioco o altro ,quando le incontri  le saluti volentieri , basta un piccolo pensiero ogni tanto, non importa essere sempre presenti, ognuno ha la sua vita ed i suoi problemi e capita di dissociarsi un pò dal mondo, ma queste persone a cui tieni vanno considerate comunque se non vogliamo correre il rischio di perderle e con esse una traccia importante di un pezzo della nostra vita. Per questo sono stato contento di avere trascorso qualche ora insieme l'altra sera alla cena organizzata da Peppino, uno di noi, un coetaneo, con tanto di auguri per il nuovo anno e con il proposito di rivederci ancora. A.S.

Auguri

A questo punto l'unica cosa che può essere incoraggiante per l'anno nuovo stà nella probabilità che possa essere migliore del 2013, quest'anno infatti è finito ed io non ne ho ancora capito la trama, mi viene da pensare che tutto sommato l'importante è esserci stato e visto che siamo ai saluti finali ripercorro velocemente con la mente alcune tappe che hanno segnato  questo periodo  pittosto difficile  carico di avvenimenti ,alcuni fatti di cronaca pittosto tristi . La vita di nessuno può essere perfetta fino a quando vedremo disagio e sofferenza intorno a noi. Vivere oggi è impresa difficile per tutte le problematiche che noi tutti conosciamo, è esercizio quasi da eroi affrontarle ogni giorno ,in ogni situazione. E'  più che mai necessario tenersi  saldamente presenti e attivi e non perdere la fiducia, stringere i denti e imparare ad amare in tutte le forme possibili poichè solo l'amore salverà noi e il mondo. Auguri.     A.S.

lunedì 30 dicembre 2013

L'ANNO NUOVO

    È in arrivo un altro nuovo anno ma per quanto mi riguarda cambierà soltanto l'ultimo numero che lo rappresenta. Molti credono che il cambiamento di qualcosa avviene per chissà quali vie senza rendersi conto che le vie da cambiare sono dentro di noi, sarebbe meglio prendere quelle buone, quelle dell'amore, della solidarietà, della pace, della costruzione, della sincerità, dell'amicizia, della famiglia, della fede; solamente così il cammino della vita di ognuno può realmente cambiare, costruendo strade che non crollano e che conducono a un traguardo vincente. La nostra sorte dipende soprattutto dalle nostre scelte, da come ci comportiamo e da ciò che facciamo per noi stessi e soprattutto per gli altri. Buon tutto e buona vita a chi sarà al mio fianco, a chi non ci sarà, a chi non c'è più ma per una via straordinaria riesce a farsi sentire vicino e a far capire che c'è, che è sempre accanto a noi.