venerdì 27 dicembre 2013

PORTOCANNONE : paese senza


Siamo un paese senza. Senza una classe governante veramente all’altezza e di gran lunga in’adempiente al mandato affidatogli dai cittadini sulla base delle promesse in campagna elettorale. Senza un posto di polizzia per la sicurezza dei residenti visto che ci hanno privato della caserma dei carabinieri ,già presente nel nostro comune dall’inizio del secolo scorso. Senza un vigile urbano < nel passato ne avevamo trè > dopo che l’amico Nicola è andato in pensione. Senza la Proloco che per oltre un decennio ha promosso diverse iniziative culturali e manifestazioni a supporto delle nostre tradizioni, anch’essa soppressa da qualche anno. La Chiesa Madre chiusa per restauro da un paio di anni probabilmente non celebrerà neanche il prossimo Natale, pazienza c’è la chiesetta del Carmine o male che vada l’oratorio ma, il fatto è che manca il parroco da quando lo scorso anno una mattina sparì misteriosamente lasciando i fedeli senza una guida spirituale. Produciamo ed esportiamo solo omertà e tuttavia sento che tanti concittadini, forse i più, non collusi non rassegnati aspirano a cambiare questo stato di cose, in  una parte silenziosa forse la maggioranza va prendendo forma la coscienza della necessità di restituire alla nostra comunità la normalità e la memoria. La piazza che pure una volta era luogo di incontro e confronto e tutti conoscevano tutti per nome cognome e soprannome appare oggi afflitta da una decadenza senza precedenti, abbandonata a se stessa deturpata dalla in’evitabile usura e dalla mancanza di un minimo di intervento per riqualificarne il decoro urbano euna accettabile spazio di socializzazione. Per non parlare dell’orrore che dilaga nelle strade comunali e nella piazzetta del mercato  ribattezzata da alcuni giovani piazza Romania dove di sera si incrociano migranti sconosciuti, visi cupi che fissano la preda in attesa del suo declino, allora ti sposti furtivamente schivando il loro sguardo lascivo che ti penetra nell’animo e corri a rifugiarti  nella sicurezza delle mura domestiche sconsolato ripensando ai bei tempi passati. E” ora di rialzarci ,è ora che ognuno di noi si riprenda la nostra storia e ciò che siamo, basta con i sottorfugi dicerie ,falsità e l’ipocrisia, usciamo da questa pandemia prima che l’infezzione ci annienti definitivamente. Un pò di orgoglio c’è l’abbiamo ancora, o nò!.

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